Assessori e consiglieri dei tre Comuni dell’Unione uniti e a confronto con esperti in un workshop per dare risposte concrete ai problemi presenti e futuri delle comunità

Si intitola “Verso le comunità” il workshop per assessori e consiglieri comunali dei tre territori dell’Unione Colline Matildiche (Albinea, Quattro Castella e Vezzano sul Crostolo), il cui primo appuntamento è andato in scena sabato 9 ottobre nella scuola elementare di Puianello. Si tratta dell’inizio di un percorso che vede per la prima volta tutti gli amministratori lavorare insieme sull’analisi aperta dei bisogni e dei progetti del territorio nella forma di incontri di studio e confronto con esperti per riflettere, progettare e agire.

“I dati come occasione per discutere i problemi” è stato il tema affrontato sabato. Gli esperti coinvolti nel workshop, che vivrà un secondo appuntamento giovedì 21 ottobre, sul tema “Immaginare nuovi scenari e attivarsi per le comunità”, sono: Luca Cattani, ricercatore di economia applicata al Gran Sasso Science Institute; Francesca Mattioli, responsabile delle politiche per l’inclusione sociale il lavoro e l’innovazione del Comune di Reggio e Gino Mazzoli, consulente strategico per i servizi di welfare, docente alla facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano.

Nel primo incontro si è parlato dell’importanza di rafforzare i legami sul territorio proponendo un futuro praticabile in una stagione in cui stanno rinascendo vecchie paure e della necessità di guardare in faccia e da vicino il mercato del lavoro locale, di comprendere come si evolverà nei prossimi anni e valutare concretamente le opportunità e i limiti della richiesta di lavoro del tessuto produttivo locale. Sono state messe sul tavolo domande alle quali sarà necessario trovare risposte per pianificare interventi mirati: con quali opportunità si arriva al mondo del lavoro? Quali sono i percorsi disponibili nel nostro territorio per cambiare o rientrare al lavoro da adulti?

“Non possiamo nasconderci che i cambiamenti economici globali si sono ripercossi anche sul nostro territorio, provocando anche risentimento, paura, povertà e diseguaglianza. – ha detto Mazzoli – La società ha energie che non sempre incanala in modo costruttivo. Gli amministratori locali non possono attaccarsi alle loro visioni, ma occorre che aiutino la comunità ad apprendere dalle proprie esperienze e contribuiscano a costruire soluzioni praticabili. Il dialogo che genera inclusione sociale, che è forma di felicità e benessere”.

Secondo Cattani “il lavoro potrà determinare un futuro di benessere e stabilità, ma sarà condizione necessaria e non sufficiente. Ci sono precise tendenze in atto che aiutano a prevedere il futuro economico e sociale. – ha precisato il ricercatore – Il tessuto produttivo infatti è composto, per una parte importante, di piccole imprese familiari, talvolta sottocapitalizzate e che non possono molto permettersi di investire in ricerca e sviluppo”.

“Vi sono nuove mansioni e tipologie contrattuali, con il Covid c’è stato uno spostamento dei contratti da tempo indeterminato a determinato e sono ancora aumentati i giovani che non studiano e non lavorano. – ha spiegato Mattioli – Il mondo del lavoro è sempre più dinamico, veloce e instabile. Sul nostro territorio mancano operai specializzati e persone dotate anche di adeguate soft skills. Il lavoro non è solo fonte di reddito, ma di irrinunciabili valori immateriali, quali esperienze, formazione e relazioni. I Comuni – ha concluso – non possono rinunciare a essere vicini a imprese e persone sui temi del lavoro, partendo dai loro bisogni concreti”.