Il messaggio di Liliana Segre per l’eccidio de La Bettola: “Mai dimenticare, mai minimizzare se vogliamo essere una comunità civile”

“Sempre dobbiamo coltivare la memoria del dolore e delle sofferenze, che costò raggiungere la libertà di cui ancora oggi ci gioviamo e siamo chiamati a difendere ed estendere. Mai dimenticare, mai minimizzare. Questo il dovere di ogni comunità che voglia dirsi civile”. Le parole della senatrice a vita Liliana Segre sono risuonate ieri pomeriggio nello spiazzo accanto al monumento che ricorda i 32 martiri de La Bettola. A leggere la lettera, inviata al comune di Vezzano in occasione del 77° anniversario dell’eccidio, è stato il sindaco Stefano Vescovi.

IL MESSAGGIO DI LILIANA SEGRE

Gentile Sindaco di Vezzano sul Crostolo,

è un onore per me aver ricevuto la cittadinanza onoraria della vostra città, che dunque da oggi sarà anche un po’ mia. L’occasione è tanto più significativa perché la cerimonia pubblica avviene intanto in contemporanea con la presenza delle due superstiti Adua e Liliana , che saluto e abbraccio, ma poi nella ricorrenza dell’eccidio de La Bettola, che tanto profondamente colpì il vostro territorio nel giugno 1944. Nella frazione de La Bettola infatti i nazisti e i loro complici fascisti compirono l’ennesimo eccidio, unico mezzo da loro conosciuto per cercare di stroncare l’insorgenza partigiana. Ma nonostante l’orrore di questi massacri la vittoria fu infine delle forze della Resistenza nazionale e degli Alleati del fronte antifascista. Sempre dobbiamo coltivare la memoria del dolore e delle sofferenze che costò raggiungere la libertà di cui ancora oggi ci gioviamo e siamo chiamati a difendere ed estendere. Mai dimenticare, mai minimizzare. Questo il dovere di ogni comunità che voglia dirsi civile.

Purtroppo ragioni di età, di salute e di sicurezza mi impediscono di essere presente fra voi come vorrei, ma ci tengo a condividere con tutti i presenti i sentimenti democratici e antifascisti che storicamente sono appannaggio del vostro territorio e della vostra Regione.

Certa che occasioni come questa renderanno più saldi i nostri valori e i nostri principi auguro alla vostra, anzi nostra, comunità un futuro di prosperità e di progresso morale e civile. In un periodo drammatico come quello da cui stiamo faticosamente uscendo ne abbiamo tutti bisogno.

Grazie di nuovo a Lei e ai miei nuovi concittadini,

Liliana Segre

LA CERIMONIA

Il messaggio della Segre ha quindi impreziosito una cerimonia molto emozionante e partecipata. Ad aprire gli interventi è stato il vice sindaco di Vezzano Paolo Francia, che ha sottolineato l’importanza della difesa della verità dei fatti e della necessità di coltivarla e trasmetterla. Particolarmente toccanti sono stati gli interventi dei giovani delle 3° medie della scuola A. Manini, che hanno partecipato al progetto “Un nome, un volto, una storia”, realizzato dal Comune in collaborazione con Istoreco. Attraverso le loro voci è stata ricostruita la genesi della strage e, grazie alla coinvolgente lettura di alcuni passi del libro di Liliana Del Monte “Il nazista e la bambina”, il pubblico è stato catapultato indietro nel tempo. Dopo gli interventi del presidente della provincia Giorgio Zanni e della consigliera regionale Stefania Bondavalli, ha preso la parola Vescovi.

IL MESSAGGIO DEL SINDACO

Cari tutti presenti, buonasera, e grazie per essere qui con noi in questo giorno così importante per la storia della nostra comunità, della nostra provincia, e della nostra Nazione.
Voglio innanzitutto ringraziare le Istituzioni presenti, il nostro Presidente di Provincia Giorgio Zanni, i colleghi Sindaci e i loro delegati, la Regione rappresentata dal Consigliere Bondavalli, i neo eletti rappresentati di Istoreco, il Presidente Arturo Bertoldi ed il Vicepresidente Viviana Saccani, con i quali avremo certamente modo di conoscerci meglio negli anni a venire.
Un grazie al nostro presidente di Sezione ANPI Sebastiano Vinci che, come di consueto, ha organizzato e percorso la camminata “Sui passi della memoria”, coadiuvato da UISP.
Oggi, come ho detto in premessa, ricorre il 77 anniversario dell’Eccidio della Bettola, giornata nella quale dobbiamo scolpire nei nostri cuori, e mai dimenticare, ciò che è accaduto nella notte tra il 22 ed il 23 giugno del 1944.

Tra i compiti primari delle Istituzioni, l’ho detto, e mai smetterò di ripeterlo, deve esserci quello di ricordare, fare memoria, mai dimenticare ciò che accadde in quegli anni funesti, e tramandarlo alle future generazioni. Oggi se siamo quel che siamo, lo dobbiamo certamente alla storia che abbiamo alle spalle, ai nostri avi partigiani che lottarono per la libertà.
Lo ripeto ancora: il compito più importanti che abbiamo, come amministratori, come genitori e anche come singoli cittadini, è tramandare la storia e la memoria ai nostri figli e ai nostri giovani.
Non possiamo dimenticare cosa accadde in questo luogo di dolore e vogliamo tramettere alle nuove generazioni l’insegnamento che i nostri nonni ci tramandarono.
La brutalità delle dittature, infatti, si spiega solo tramandando la storia. Future generazioni che abbiamo fortemente desiderato fossero qua presenti con noi, in prima fila.

Cari ragazzi, a voi mi rivolgo, a voi chiedo di non dimenticare, di studiare, di essere curiosi, di fare domande – tante domande. Domandare come avete fatto in occasione del preziosissimo incontro che abbiamo avuto ad Aprile di quest’anno con Liliana Del Monte– rigorosamente in videoconferenza – che è qua presente con noi, insieme all’altra superstite Adua Beneventi. Un incontro che certamente custodirete con cura nelle vostre anime e sicuramente tramanderete ai vostri figli quando diventerete adulti. Un incontro nel quale io stesso, e cito le parole di Liliana, abbiamo ripercorso “fatti tremendi, dove ho perso la mia famiglia, inverosimili agli occhi dei ragazzi che incontro nelle scuole”. Una frase, più di tutte, mi è rimasta impressa: “Mi sono imposta di non odiare e provare rabbia verso nessuno, è la guerra che rende l’uomo così crudele. L’odio e la rabbia rovinano la vita, io ho avuto la forza di non vivere con l’odio”.

LA CONCLUSIONE

In platea, oltre ai rappresentati delle istituzioni civili, militari e religiose, delle associazioni combattentistiche e di Anpi, erano presenti le due superstiti alla strage: Adua Beneventi e Liliana Del Monte. A loro è stato consegnato un mazzo di fiori. Inoltre erano presenti i partecipanti alla camminata “Sui passi della memoria” che hanno percorso in due giorni la strada che collega Cervarolo a Vezzano. Infine le autorità si sono spostate al monumento che ricorda le vittime dove è stata deposta una corona ed è avvenuta la benedizione. Tutta la cerimonia è stata accompagnata magistralmente dalle musiche a cura di C.Signa (voce e chitarra acustica), C.Moretti (Chitarra elettrica) e P.Zoboli (Chitarra basso).