Attenti ai nidi di processionaria del pino

E’ questo il periodo in cui possono essere avvistate larve di processionarie del pino (fine inverno – inizio primavera). I nidi invernali di questo insetto sono biancastri, simili allo zucchero filato e sono solitamente presenti sull’estremità delle piante di Pino.
La processionaria del pino si può trovare soprattutto in giardini e parchi dove sono presenti pini che ne sono infestati, ma una volta che le larve sono uscite dal nido, si possono vedere strisciare in fila un po’ ovunque. Infatti, le larve hanno abitudini gregarie e trascorrono l’inverno all’interno di un nido posto in genere all’estremità dei rami più soleggiati. Alla fine dell’inverno le larve riprendono a nutrirsi e, una volta terminato lo sviluppo, abbandonano definitivamente i nidi scendendo in processione fino al suolo, dove s’interrano per trasformarsi prima in crisalide e successivamente in adulto (farfalla).

Si ricorda che la lotta alla processionaria è indispensabile perché la presenza dell’insetto può minacciare seriamente la salute delle persone o degli animali o la sopravvivenza del popolamento arboreo. 

IL PROBLEMA

Una volta trasformata in farfalla, la processionaria non è più pericolosa, il problema però è prima, soprattutto quando le larve fuoriescono dai nidi invernali e scendono dagli alberi, strisciando in processione sui terreni e nell’erba a portata dell’uomo e degli animali.
Nello stadio larvale, una fase che dura fino a maggio, il corpo della processionaria è coperto da una peluria che risulta fortemente urticante per l’uomo, provocando reazioni cutanee (arrossamento, edemi, vescicole e bolle) e infiammazione di mucose, occhi e vie respiratorie, che possono avere effetti e conseguenze molto gravi, soprattutto nei bambini.
Può essere letale, invece, per gli animali e soprattutto per i cani che tendono ad annusare tutto.

 COSA FARE QUANDO SI INCONTRANO LE PROCESSIONARIE

  1. La prima cosa è non toccare e mettere al sicuro bambini e animali domestici.
  2. A fine inverno-inizio primavera, evitare di raccogliere i bruchi senza protezioni e con mezzi inadeguati.
  3. Non avvicinarsi e non sostare sotto piante infestate.
  4. Non tentare con mezzi artigianali di distruggere i nidi, in quanto il primo effetto che si ottiene è quello di favorire la diffusione dei peli urticanti nell’ambiente.
  5. Lavare abbondantemente frutti e prodotti di orti in prossimità di pinete infestate.

IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE

  1. Lavare abbondantemente il corpo (capelli inclusi) con acqua e sapone.
  2. Manipolare i vestiti con guanti e lavarli anch’essi avendo cura di utilizzare acqua a temperatura elevata.
  3. Sulle parti che hanno toccato larve e nidi utilizzare eventualmente strisce di scotch, come un mezzo “depilante”, per asportare parte dei peli ancorati alla pelle.
  4. Consultare immediatamente un medico (o un veterinario, per gli animali domestici), in caso di contatto con gli occhi, inalazione o ingestione dei peli urticanti.

LA DISINFESTAZIONE

La disinfestazione dalle processionarie viene effettuata con vari metodi, talvolta usati congiuntamente. La scelta di un metodo, piuttosto che di un altro, dipende da una significativa varietà di fattori, che vanno valutati da personale esperto. I principali metodi disponibili sono i seguenti.

  • Lotta meccanica – specialmente nel caso dei pini, prevede l’eliminazione fisica dei nidi (recidendo i rami infestati), in quanto la processionaria ne compromette il ciclo vitale risultando altamente nociva per le pinete.
  • Lotta microbiologica – prevede l’uso di trappole feromoniche e biocidi che, se usati in modo oculato e con professionalità, rispettano la biodiversità e non hanno alcuna tossicità per persone, animali e piante.
  • Endoterapia – consiste nell’immettere direttamente all’interno del fusto delle piante, sostanze insetticide che, attraverso il sistema vascolare dell’albero, vengono convogliate in tutta la chioma esplicando azione biocida e protettiva.
  • Interventi chimici – prevede l’utilizzo di larvicidi idonei, ma una volta uccise le larve bisognerà comunque non toccarle e asportarle con la massima cautela, in quanto le setole rimangono irritanti per l’uomo anche diversi giorni dopo la morte della larva.

I nidi sono già ben visibili in novembre, pertanto si ha tutto il tempo per programmare un intervento di disinfestazione, l’importante è agire prima che le larve scendano, altrimenti è troppo tardi. Pertanto, il periodo ottimale per effettuare soprattutto i trattamenti meccanici, va da novembre a marzo.

 OCCORRE RICORDARE CHE

  • Se gli alberi infestati sono presenti in un’area verde pubblica, occorre effettuare tempestivamente una segnalazione al Comune di Vezzano sul Crostolo tramite l’apposita pagina del sito web oppure utilizzando l’applicazione App Junker avendo cura di indicare con precisione la localizzazione delle piante che presentano i nidi.
  • Se l’infestazione è all’interno di giardini privati, è compito del proprietario provvedere alla disinfestazione a proprie spese, meglio avvalendosi di personale qualificato. Utilizzare in modo improprio insetticidi in polvere o spray, può risultare dannoso per la pianta e comportare tossicità diretta e/o residua. Tali insetticidi, inoltre, se applicati senza attrezzature adeguate possono peggiorare la situazione in quanto le processionarie rilasceranno nell’aria circostante ancora più peluria urticante.
  • Occorre sapere che i residui carbonizzati rimangono urticanti, vanno quindi maneggiati con molta cautela e le opportune protezioni.
  • E’ molto pericoloso rimanere vicino al falò, in quanto le setole possono essere trasportate dal calore e venire a contatto con occhi, bocca e vie respiratorie.
  • Sarebbe, quindi, meglio evitare approcci e metodi fai da te nella lotta alla processionaria perché può risultare molto pericoloso.

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