La Pinetina di Vezzano ha una estensione di circa 55 ettari e si estende dalla cima del monte Grafagnana fino al corso del Torrente Crostolo. Per le sue caratteristiche morfologiche e naturalistiche rappresenta un perfetto esempio di riqualificazione ambientale: collocato nella prima collina reggiana, è contraddistinto da un bosco misto di pino nero (introdotto da interventi di forestazioni risalenti ai primi anni del 900) e tipico querceto collinare che si alternano a prati e radure. La varietà di ecosistemi permette la convivenza di numerose specie botaniche e faunistiche.
All’inizio del secolo scorso l’area dell’odierno Parco era decisamente un paesaggio deserto e dissestato, soggetto a frane periodiche, che impedivano qualsiasi tipo di coltivazione e causavano l’interruzione della strada statale 63. Fu il Corpo Forestale dello Stato ad affrontare per primo il problema dando seguito ad interventi di piantumazione che, dall’inizio del 1900 fino agli anni ‘50, hanno interessato il futuro Parco. Da allora il terreno si sta lentamente trasformando, permettendo un reinserimento spontaneo di essenze locali. Punto di arrivo del piano intrapreso sarà la completa sostituzione della pineta con vegetazione autoctona, ricorrendo a diradamenti e tagli selettivi che incentivino il ritorno al tipico bosco di latifoglie della prima collina reggiana.
La Pinetina di Vezzano sul Crostolo è caratterizzata da numerose specie faunistiche interessanti che vivono libere tra pinete, calanchi e dirupi. Sebbene fuggevoli alla vista, non disdegnano talvolta di avvicinarsi alla zona turisticamente più fruita.