“Manutenzione di spazi ed edifici pubblici comunali”, “Organizzazione di eventi” e “Una mano al Comune”: sono questi i titoli dei tre “Progetti utili alla collettività” (Puc), che rientrano nell’apposito Catalogo, approvato dalla Giunta di Vezzano il con delibera numero 49 dell’8 ottobre 2021.
I Puc devono essere svolti dai beneficiari del Reddito di cittadinanza nel comune di residenza e rappresentano un’occasione di inclusione, nonché di formazione per le persone che ne usufruiranno. I progetti, infatti, saranno strutturati in coerenza con le competenze professionali dei beneficiari, con quelle acquisite anche in altri contesti e in base agli interessi e alle propensioni emersi nel corso dei colloqui sostenuti al Centro per l’impiego o al Servizio sociale del Comune.
Le attività, complementari e a supporto di quelle già svolte dagli uffici comunali, con un carattere temporaneo, possono essere espletate in ambito sociale, culturale, artistico, ambientale, formativo, tutela di beni comuni e saranno svolte per almeno 8 ore settimanali, aumentabili fino a 16, da svilupparsi sia su uno o più giorni la settimana, sia su uno o più giorni al mese, fermo restando l’obbligo del totale delle ore previste nel mese, compresa la possibilità di un eventuale recupero delle ore perse.
“Ci eravamo attivati per mettere in campo questo strumento già un anno e mezzo fa poi, con l’arrivo della pandemia, abbiamo dovuto sospendere. Finalmente oggi siamo pronti, grazie al grande impegno degli uffici, a renderlo operativo. Non è stato facile e lo dimostra il fatto che ci siano parecchi comuni che ci stanno ancora lavorando – spiega l’assessore ai Servizi Sociali, Giorgia Grimaldi – Abbiamo scelto progetti che abbiano una vera ricaduta pratica sul territorio. L’obiettivo dei tre percorsi è duplice: da un lato contribuire alla crescita personale del soggetto, valorizzarne le qualità e creare in lui un senso di appartenenza alla comunità; dall’altro sostenere il lavoro degli uffici comunali, migliorare il decoro urbano del territorio e valorizzarne le attività culturali. Come amministrazione riteniamo corretto che chi percepisce il reddito di cittadinanza restituisca, secondo le sue capacità e qualità, un po’ del suo tempo alla comunità”.
L’amministrazione di Vezzano ha individuato i tre progetti partendo dai bisogni e dalle esigenze della comunità. I beneficiari del reddito di cittadinanza verranno impegnati in diverse attività di manutenzione (su aree verdi comunali, cimiteri, giochi per bambini, arredo urbano ed edifici di proprietà comunali), di organizzazione di eventi (predisposizione di materiale informativo e sua distribuzione, messa in opera delle attrezzature necessarie agli eventi e successivo ripristino dei luoghi) e di supporto al lavoro degli uffici comunali (pulizia e sanificazione di ambienti, servizio di portineria e accoglienza utenti, smistamento documenti).
Le attività svolte non verranno retribuite e i lavoratori del Puc non potranno svolgere mansioni in sostituzione del personale dipendente del Comune (o dell’ente gestore nel caso di esternalizzazione di servizi). Per esempio, nell’ambito della manutenzione del verde pubblico il soggetto potrà fornire soltanto un supporto agli operatori degli enti locali, che però mantengono la responsabilità delle attività.
Ricordiamo che lo svolgimento dei Puc nei comuni di residenza rappresenta un obbligo di legge per i beneficiari del Reddito di cittadinanza, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, dell’8 gennaio 2020, del decreto del ministero del Lavoro.
In pratica, si tratta di lavori socialmente utili a beneficio della collettività ai quali i percettori di Reddito di cittadinanza sono obbligati nell’ambito del patto per il lavoro e del patto per l’inclusione sociale. La mancata adesione al patto, da parte di uno dei componenti il nucleo familiare, comporterà la perdita del reddito di cittadinanza.