Martedì 6 luglio il vezzanese Arturo Sassi ha spento 100 candeline. A festeggiarlo, con tanto di torta e striscione, c’erano il figlio Giuseppe, il nipote, il sindaco Stefano vescovi e l’assessore Mauro Lugarini.
Il primo cittadino gli ha donato tre libri che raccontano la storia di Vezzano, che ha dimostrato di apprezzare molto.
Il compleanno è stato organizzato nella casa di Cà di Casino, dove Arturo aveva trascorso l’infanzia e l’adolescenza, prima di trasferirsi a Montalto e che ora è di proprietà di Vincenzo Bigliardi, il quale ben volentieri ha accolto Sassi e i suoi ospiti in un luogo pieno di ricordi. Tra di essi spicca un melo piantato 80 anni fa da Arturo e che oggi sfiora i 5 metri di altezza.
Sassi, classe 1921, figlio di contadini, è la memoria storica della frazione ed è ancora lucidissimo. Ricorda bene, tra le altre cose, il suo ritorno dal fronte dopo l’armistizio tra Italia e Alleati l’8 settembre del 1943. Partì insieme ad alcuni commilitoni del reggimento fanteria di frontiera da Postumia, in Slovenia, per tornare a casa. Rischiò l’arresto e la deportazione da parte dei militari tedeschi a Mestre, ma riuscì a fuggire e, utilizzando sia i suoi piedi, che il treno, riuscì a fare rientro a Montalto.