M’illumino di meno 2019 a Vezzano sul Crostolo

Venerdì 1 marzo anche a Vezzano sul Crostolo torna M’illumino di meno, giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili ideata da Caterpillar e Rai Radio 2. Alle ore 18.30 si spegneranno simbolicamente le luci di alcuni luoghi vezzanesi – così come in molte altre città italiane – e l’appuntamento per tutti è presso la Biblioteca Comunale “Pablo Neruda” per scoprire insieme il divertimento del riciclo con “RI party”, mostra delle ri-creazioni dei bambini delle scuole materne “La Provvidenza” di Vezzano e “San Pio X” de La Vecchia, accompagnata da aperitivo sostenibile.

Infatti quest’anno M’illumino di meno è dedicato al ri-generare: ri-penso il mio stile di vita, ri-fiuto la plastica, ri-passo ai fornelli, ri-pesco vestiti e oggetti, ri-spengo le luci.

Dalla pagina di M’illumino di meno 2019 nel sito web di Rai Radio 2.

La Terra è stanca. Usurata, sfinita, a rischio. Ce lo dice con il clima che cambia. La Terra – ci piace pensarla come Terra Madre – è logorata dall’uomo è dalla sua economia lineare. Quella che estrae le materie prime, scava, coltiva, spreme il pianeta. Quella che trasforma le materie in oggetti, beni – cose utili e cose inutili – utilizzando molta energia; quella che ci chiede di usare le cose – un po’, tanto oppure poco – e poi di buttarle. Le cose diventano rifiuti, bisogna trovare dove metterli e cercare altre materie prime. Ci sono molte pressioni perché le cose durino poco, l’economia lineare ha fretta. L’economia lineare consuma la Terra. Le materie prime non sono infinite, la Terra non è infinita: ha i suoi limiti e ha cominciato a farcelo capire.

La salvezza del genere umano sulla Terra passa dall’economia circolare: riutilizzare i materiali, ridurre gli sprechi, abolire “il fine vita”, mantenere, recuperare, rigenerare. Tenere il più possibile in circolo. L’economia circolare ha cominciato come una nicchia – tutto comincia con poco – adesso sta diventando economia vera. Ci investono grandi aziende, nascono nuove occupazioni. L’Italia è tra i leader mondiali nell’economia circolare. Nel riciclo degli imballaggi siamo i primi. Possiamo esserne orgogliosi e fare di più. “L’economia circolare deve sostituire quella lineare perché le risorse mondiali non sono infinite e sprecare non ha senso”, parole del Ministro dell’Ambiente.  L’economia circolare è quella di una seconda opportunità. E di una terza e di altre ancora. Senza fine. L’economia circolare ha un messaggio profondo: ci dice che le cose non finiscono mai. Si rigenerano: bottiglie dell’acqua minerale che diventano maglioni, carta dei giornali che ritorna carta dei giornali, una cornetta del telefono diventa una lampada, fanghi che diventano biogas e molto altro. Tutto può diventare altro.

RI-USO

Ri-creo:  inventiva per dare nuova vita agli oggetti.

Ri-passo in padella.

Ri-salto il risotto.

Ri-metto in tavola: una cena antispreco che svuota il frigo e finisce gli avanzi.

Ri-acchiappo – in Svezia lo chiamano “plogging”: corro o cammino e intanto raccolgo i rifiuti.

Ri-ciclo creativo, Ri-utilizzo, Ri-ciccio – in inglese si dice upcycling: utilizzo materiali di scarto, cose da gettare, per creare nuovi oggetti con un valore maggiore del materiale originale.

Ri-pesco: organizzo uno “swap party”, una festa in cui è possibile scambiarsi capi d’abbigliamento, accessori, cose.

Ri-vedo vecchi amici a una cena antispreco.

Ri-penso il mio stile di vita.

Ri-qualifico un quartiere

Ri-lamo il parquet invece di cambiarlo.

Ri-fiuto la plastica.

Ri-spetto l’ambiente e le idee degli altri, anche se non spengono le luci per M’illumino di Meno.

Ri-spengo le luci. E’ M’Illumino di Meno“ ,

 

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