Il Vescovo Massimo a Montalto

Il Vescovo Massimo Camisasca ha inaugurato domenica scorsa presso la Parrocchia di Montalto la mostra documentaria sulla vita della Serva di Dio Tilde Manzotti, giovane reggiana per la quale si è concluso il processo diocesano di beatificazione ora passato alla Congregazione per le cause dei santi a Roma.

Tanti i cittadini presenti insieme al parroco don Gianfranco Rossi, al Sindaco di Vezzano sul Crostolo Mauro Bigi, al’Assessore comunale alla Cultura Ilenia Rocchi, all’Arch. Angelo Dallasta membro della Commissione Diocesana per l’Architettura e le Arti, per la Liturgia e i Beni Culturali.

Il Sindaco Mauro Bigi ringraziando il Vescovo per la presenza ha affermato “Abbiamo quanto mai bisogno oggi di testimoni più che di maestri sia nella Chiesa come nella società e in politica. Questa mostra ci da l’opportunità come comunità civile di riflettere sul tema della sofferenza. Tema quanto mai difficile da affrontare. Corriamo il rischio di negarne l’esistenza relegandola a strutture e professionalità dedicati, mentre è necessario farsene carico per costruire una comunità dove primeggi la vicinanza”.

Il Vescovo Massimo ha visitato la mostra, non solo fotografica, presentata dalla curatrice Fabiana Guerra, che ripercorre vari aspetti della vita della Serva di Dio. Alle 11 ha celebrato la messa domenicale presso la Chiesa di Montalto insieme a tutta la comunità che naturalmente ha riempito la chiesa stessa.

Tilde Manzotti (1915-1939), giovane reggiana morta di tisi a Fiesole, già all’età di quindici anni è colpita dalla tubercolosi. Più volte Tilde è costretta a lunghi periodi in vari sanatori. Le vacanze estive vengono passate a Montalto, dove coltiva varie amicizie. Nella mostra si trovano scritti e testimonianze.

La lontananza dagli affetti la fa maturare in fretta ma il dolore fisico mette a dura prova la sua fede. A causa di un peggioramento di salute Tilde si trasferisce nel 1938 a Firenze presso un convento di suore. Il clima di preghiera è l’occasione per riavvicinarsi alla fede: l’anima di Tilde non trova più ostacoli per abbandonarsi nelle mani di Dio. Tilde comprende che non è volontà di Dio che guarisca e capisce di essere chiamata ad un apostolato in forma indiretta: sopportare con amore la sofferenza ed offrirla per il bene delle anime. La tubercolosi si aggrava e Tilde aspetta con ansia la morte che è l’ultima barriera che la separa dall’unione con Gesù.

La mostra resterà aperta fino al 15 agosto e sarà visitabile il sabato ore 15 – 18 e nei giorni festivi ore 10 – 12.30 e 15 – 18.