Ha toccato il cuore e la mente delle persone la commemorazione dell’eccidio della Bettola, avvenuta ieri sera, come di consueto, nella notte di San Giovanni, triste anniversario di un avvenimento accaduto 67 anni fa ma ancora vivo nella memoria di molti.
L’Amministrazione comunale ha onorato in grande stile la ricorrenza, allestendo con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Reggio Emilia una serata di impegno e partecipazione civile.
Tante le autorità presenti che ancora una volta manifestano la solidarietà dei Comuni limitrofi nel momento del ricordo e della celebrazione di un pezzo importante di storia locale.
E’ stata innanzitutto un’occasione per organizzare una riflessione che va oltre l’episodio dell’eccidio in sé, piuttosto un apologo contro la guerra ed a difesa della democrazia che riporta ancora una volta le istituzioni a ripensare il proprio ruolo civile e collegarlo agli eventi che riguardano il momento presente. “La guerra, da sempre, la pagano gli innocenti – ha detto il Sindaco di Vezzano Mauro Bigi nell’intervento iniziale – i bambini, le donne, i poveri. Noi siamo qui a La Bettola anche e soprattutto per pensare e capire quale sia la strada da intraprendere per evitare che eventi di questo tipo si ripetano”.
Diversi esponenti del mondo politico ed associativo hanno presenziato la cerimonia: Pierluigi Saccardi, vicepresidente della Provincia, il consigliere regionale Marco Barbieri, Emanuela Caselli in rappresentanza del Comune di Reggio Emilia, Presidente e Vicepresidente dell’Anpi di Reggio Emilia Giacomo Notari e Luigi Frignoli, Mirco Carrattieri Presidente di Istoreco, Cristina Carbognani Presidente della Fondazione Manodori, Don Pietro Pattaccini parroco di Vezzano che ha officiato la benedizione delle corone ai caduti, i vice sindaci dei Comuni di Casina e Villa Minozzo Silvano Domenichini ed Erica Beltrami, il cap. Mario Amoroso della Compagnia dei Carabinieri di Castelnovo né Monti.
Mirco Carrattieri di Istoreco ha sottolineato l’importanza di stabilire una verità dei fatti e farla conoscere: “Noi dobbiamo ricostruire una verità storica, che non è un opinione, non è una singola memoria individuale: è necessario farsi carico della memoria locale come elemento fondamentale e costitutivo di una memoria ed identità nazionale”. Prima dell’intervento di Pierluigi Saccardi, Luigi Frignoli vicepresidente dell’Anpi di Reggio Emilia ha ribadito il contributo che la lotta partigiana ha dato alla liberazione: “in un clima di ritorno ad un atteggiamento che vuole prevaricare il diritto e la dignità dell’uomo, è importante recuperare la grande eredità della resistenza che ci insegna che è nelle differenze che si crea un mondo migliore”.
Il programma di commemorazione si è chiuso nella splendida cornice di Casa Lolli a Montalto dove l’attrice Ivana Monti ha portato in scena “Mia Cara Madre”, uno spettacolo rievocativo della cultura contadina delle nostre terre nel periodo dal 1913 fino alla Liberazione, da lei scritto, diretto ed interpretato. Grande l’interpretazione della Monti che ha vissuto “visceralmente” lo spettacolo, accompagnata del Coro Bismantova, dalla Banda di Felina, dal Soprano Irene Condò, dai musicisti solisti e del Coro delle Mondine di Vezzano che hanno impreziosito e reso ancora più reale uno spettacolo ricchissimo di riferimenti a Vezzano, alle sue tradizioni, alla sua storia e i suoi personaggi.
Le circa 350 persone presenti difficilmente dimenticheranno le commoventi lettere recitate dalla Monti, testimonianza delle comunicazioni sofferte ed intime di una figlia alla madre, sensazioni private e liriche che prendono vita dai fatti reali, dagli eventi di 40 anni di storia d’Italia, dalla Prima Guerra Mondiale fino alla resistenza partigiana combattuta in terra reggiana.