Il Baratto Amministrativo diventa operativo nel Comune di Vezzano sul Crostolo: uno dei primi in Provincia ad attivarlo e soprattutto a normarlo.
A seguito dell’approvazione del regolamento volto a disciplinare il Baratto Amministrativo da parte del Consiglio Comunale, facoltà prevista dalla legge n. 164 del 2014 che consente di deliberare criteri e condizioni per la riduzione o esenzione di tributi a favore di interventi di riqualificazione del territorio, la Giunta di Vezzano sul Crostolo ha approvato l’avviso con la relativa modulistica volti a dare attuazione al regolamento stesso.
Per il Comune di Vezzano il Baratto Amministrativo sarà applicabile alla Tassa sui Rifiuti (TARI) che potrà essere ridotta o esentata a favore del cittadino o associazione che offra all’ente comunale una prestazione di pubblica utilità.
C’è tempo fino al 31 agosto perché i cittadini che rientrato tra quelli cui il Baratto Amministrativo è rivolto possano presentare le domande di ammissione e concordare con gli uffici il tipo di lavoro da svolgere secondo quelle che sono le indicazioni che il regolamento e il bando stesso riportano.
“Questa misura rientra di diritto e di fatto tra le forme di assistenza e soprattutto rispecchia quella che è l’idea della nostra Giunta rispetto al modello di welfare da adottare – ha dichiarato l’Assessore al Welfare Franco Stazzoni – aiuti mirati che si protraggono solo per il tempo necessario affinché chi li percepisce possa superare le difficoltà e legati ad un progetto di partecipazione attiva. Welfare partecipato e partecipativo, generativo di capacità umana e sociale”.
L’avviso pubblicato prevede chiaramente alcune regole da rispettare sia in termini temporali che di comportamento, necessarie perché quando si concedono benefici pubblici e quindi erogati dalla collettività, è giusto che chi li riceve ponga ancor più attenzione e valorizzi ciò di cui beneficia.
Prosegue l’Assessore Stazzoni: “I fondi a disposizione sono indubbiamente diminuiti, ma questo non vuole dire che necessariamente bisogna praticare dei tagli, cosa che peraltro noi nel nostro piccolo non abbiamo fatto; bisogna semplicemente rivedere il sistema assistenziale, trasformandolo da costo a investimento, dove non ci si limita solo ad erogare risorse ma si investe per rigenerarle, farle rendere, sostenendo chi le riceve a produrre valore sociale”.