“Sottoscriviamo con convinzione il manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo – ha dichiarato Mauro Bigi, Sindaco di Vezzano sul Crostolo – un documento che impegna la nostra Amministrazione comunale a mettere in campo interventi educativi e d’informazione, culturali e formativi per la prevenzione dalla dipendenza del gioco d’azzardo”.
L’adesione al Manifesto votata nel Consiglio Comunale di fine giugno a Vezzano sul Crostolo ha anticipato di pochi giorni l’approvazione nell’Assemblea legislativa della Legge di contrasto al gioco d’azzardo.
Prosegue Bigi: “Sono i Sindaci i responsabili nei Comuni della salute dei cittadini, dell’incolumità pubblica e della sicurezza urbana e più in generale della promozione del benessere collettivo, ma in tema di gioco d’azzardo sono proprio i Sindaci ad essere privi degli strumenti per fronteggiare questa emergenza”.
Il problema in Italia è enorme: siamo il paese in Europa dove si gioca di più e il gioco d’azzardo rappresenta la terza industria del paese, con il 3% del PIL nazionale, il 15% del mercato europeo e il 23% del mercato mondiale del gioco on line. Nei primi 10 mesi del 2012 sono stati giocati oltre 70.262 miliardi, il 12% della spesa delle famiglie italiane. Il gioco d’azzardo, essendo un mercato ricco, è diventato uno dei settori di maggior interesse per il riciclaggio di denaro, attirando quindi la presenza delle mafie.
“Le persone più interessate al gioco sono le fasce più deboli e fragili della nostra società, chi ha una minore scolarizzazione, chi ha un lavoro più precario, ma giocano anche gli adolescenti e i bambini. – prosegue Bigi – La dipendenza dal gioco è una vera e propria malattia che compromette lo stato di salute fisica e psichica del giocatore, mettendo in difficoltà le relazioni personali a partire da quelle familiari; è quindi prima di tutto una questione socio-sanitaria”.
Il Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo, elaborato all’interno delle iniziative della Scuola delle Buone Pratiche promossa da Terre di mezzo e Legautonomie, dimostra la necessità di interventi sia sul piano normativo che su quello educativo e culturale.
“Esprimiamo tutto il nostro sostegno e compiacimento per la recente approvazione della Legge regionale di contrasto al gioco d’azzardo, ma siamo anche consapevoli come non siano sufficienti una legge nazionale o regionale per risolvere il problema; – afferma Bigi – è solo attraverso un’azione sinergica tra Amministrazioni, ASL, forze dell’ordine, scuola, parrocchie e privato sociale che è possibile attuare un’ampia azione informativa di contrasto a questa emergenza sociale tramite iniziative culturali e formative, attività di controllo e prevenzione finalizzate a recuperare i valori fondanti delle nostre società basati sul lavoro, sull’impegno e sui talenti”.