Vezzanesi illustri

ANTONIO BAZZANI (1753 – 1833)
Docente presso l’Università di Modena e medico presso l’ospedale di Sassuolo. Dilettante di lettere, nella triste circostanza dei funerali di Don Ercole – Rinaldo d’Este tenutisi a Scandirono nel 1795 elabora un poemetto dal titolo L’Amicizia (Modena, 1795).

ANTONIO CASOTTI (1423 – 1494)
Nato a Vezzano è presentato da G. Tiraboschi come “architetto della chiesa e del monastero delle grazie in Reggio”. La sua attività quarantennale lo vede impegnato a Reggio nella realizzazione del palazzo dei Canonici e della sala grande del Consiglio Comunale, nel perfezionamento della torre dell’orologio, nel restyling della chiesa di San Domenico, nella realizzazione del muro del convento del Corpus Domini (ex carcere di S. Tommaso), dell’abside e della torre di S. Agostino. Casotti si contraddistingue per uno stile semplice con mattoni a vista ed eleganti ornamenti in cotto.
Il figlio GIROLAMO, anche lui architetto, alla fine del XV sec. innalza la torre del comune di Reggio detta del Bordello.

LUIGI CASOTTI (1861 – 1941)
Insegnante di letteratura, ebbe un certo successo come poeta lirico ispirandosi alla scuola del Carducci. Ha lasciato due raccolte: Echi Barbari e Nuovi Echi Barbari.

ANGELO MANINI (1814 – 1890)
Nato a Villaberza si trasferisce giovanissimo a Vezzano per poi passare a Reggio. Si dedica all’arte del rame portata avanti sino ad una decina di anni fa da un suo discendente. La sua fama gli deriva dall’essere stato un repubblicano convinto anche nel momento in cui si stava consolidando la monarchia. Per questo fu soggetto ad una pesante opera di persecuzione che mai però lo indusse a cedere ai suoi valori ed alle sue idee.
Amico di Mazzini e Garibaldi vede due suoi figli impegnati nella spedizione dei Mille.
Nel 1860 fonda a Reggio una società di mutuo soccorso tra gli operai, la prima in Italia.
Dopo aver donato tutti i suoi averi alla patria morirà poverissimo a Palermo nel 1890.

Padre IGNAZIO da Vezzano al secolo ORESTE MUSI (1896 – 1952)

Poeta lirico e pubblicista dal 1932 al 1949, non ha mai pubblicato alcuna raccolta.

DOMENICO PELLIZZI (1818 – 1874)
Di Ippolito e Rosa Fontana, nasce a Vezzano il 30 Aprile 1818. Allievo del Prof. Prospero Minghetti affina la sua tecnica pittorica alle scuole di belle arti di Reggio Emilia e all’Accademia di Parma.
Lavora con successo a Firenze e Roma; tornato a Reggio Emilia lascia la sua traccia più importante all’interno del teatro municipale “Romolo Valli” dove realizza la decorazione del soffitto della platea.
Ivi, all’interno di otto medaglioni, quattro grandi e quattro piccoli, raffigura i principali autori e simboli del Melodramma, della Commedia, della Coreografia e della Tragedia.
Succede al prof. Minghetti come insegnante nelle scuole di Belle arti a Reggio poi socio onorario e professore della regia Accademia di Belle arti di Modena.
Numerose chiese della bassa reggiana conservano pale d’altare frutto della sua maestrìa. E’ sepolto nel cimitero monumentale di Reggio Emilia.

RENATO VALCAVI (Loc. Scarzola di Montalto, 1929 – 2019)
Dopo la maturità artistica conseguita presso la Scuola d’Arte “Gaetano Chierici” di Reggio Emilia, passa alla Scuola
d’Arte Sacra “Beato Angelico” di Milano. Qui, all’età di vent’anni, conclude il suo percorso di studi e vi resta per quarant’anni come collaboratore di Mons. Polvara –fondatore della scuola- poi come insegnante e direttore del laboratorio.
Il metallo da lui prediletto è il rame che prende vita e parla ai fedeli: si fa strumento didascalico. Le sue opere sono diffuse in tutto il mondo (Italia, USA, Polonia, Giappone ecc.). Nel comune di Vezzano ha realizzato le pregevoli porte della chiesa di La Vecchia oltre a Via Crucis, tabernacolo, vetrata e battistero; nella chiesa di Montalto l’ambone, e in quella di Vezzano altare ed ambone. In tutto il territorio comunale ha realizzato, tra il 1995 ed il 1998, n. 53 bassorilievi in rame.